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Giancarlo Remorini con "Lungo il viale di tigli" costruisce un intreccio di memorie che hanno come filo conduttore una strada percorsa in tempi diversi della vita di un uomo. La storia si presenta dunque come un mosaico di tanti frammenti, tanti quadri, ognuno dei quali potrebbe a sua volta svilupparsi in racconto. Le descrizioni paesaggistiche che aprono e chiudono la narrazione sono come la musica di sottofondo di tutti gli avvenimenti che si susseguono senza cedimenti sentimentali, con un linguaggio nitido e autentico. Si tratta di prosa poetica ricca di suggestioni tese a suscitare pensieri e sentimenti profondi.